La fondazione di parole
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LA

PAROLA

Dicembre 1912


Copyright 1912 di HW PERCIVAL

MOMENTI CON GLI AMICI

Perché il tempo è diviso così com'è?

Affinché l'uomo possa tenere traccia degli eventi; che possa valutare le distanze degli eventi nella prospettiva del passato e anticipare quelli futuri. Come definito da alcuni filosofi, il tempo è “una successione di fenomeni nell’universo”. Per poter tenere traccia della propria vita e dei propri affari, così come di quelli degli altri, era obbligato a escogitare mezzi per fissare gli eventi nel tempo. Era naturale misurare gli eventi sulla terra mediante la “successione dei fenomeni nell’universo”. Le misure o divisioni del tempo gli furono fornite dalla natura. L'uomo doveva essere un buon osservatore e tenere conto di ciò che aveva osservato. Il suo spirito di osservazione era abbastanza acuto da notare che la sua vita era scandita da un susseguirsi di periodi di luce e di oscurità, di giorno e di notte. Il periodo di luce era dovuto alla presenza, il buio all'assenza, del sole. Vide che le stagioni del caldo e del freddo erano dovute alla posizione del sole nel cielo. Imparò le costellazioni e notò i loro cambiamenti, e che le stagioni cambiavano man mano che cambiavano le costellazioni. Il percorso del sole sembrava passare attraverso ammassi stellari, costellazioni, che gli antichi contavano come dodici e chiamavano zodiaco, o cerchio delle vite. Questo era il loro calendario. Le costellazioni o segni erano chiamati con nomi diversi tra i diversi popoli. Con poche eccezioni il numero veniva contato come dodici. Quando il sole passava da un segno qualsiasi attraverso tutti i dodici e cominciava dallo stesso segno, quel cerchio o ciclo veniva chiamato anno. Quando un segno si trasmetteva e un altro si presentava, la gente sapeva per esperienza che la stagione sarebbe cambiata. Il periodo da un segno all'altro era chiamato mese solare. I Greci e i Romani avevano difficoltà a dividere il numero dei giorni di un mese e perfino il numero dei mesi dell’anno. Ma alla fine adottarono l'ordine usato dagli egiziani. Usiamo lo stesso oggi. Un'ulteriore divisione veniva effettuata in base alle fasi lunari. La luna impiegava 29 giorni e mezzo per passare attraverso le sue quattro fasi da una luna nuova a quella successiva. Le quattro fasi costituivano un mese lunare, di quattro settimane e una frazione. La divisione del giorno dall'alba al punto più alto del cielo e al tramonto era segnata secondo il piano suggerito nel cielo. Successivamente venne adottata la meridiana. Una meraviglia della conoscenza astronomica è dimostrata dalla precisione con cui furono posizionate le pietre di Stonehenge nella pianura di Salisbury in Inghilterra, in epoca preistorica. Furono ideati strumenti, come la clessidra e l'orologio ad acqua, per misurare i periodi. Alla fine l'orologio fu inventato e modellato secondo i dodici segni dello Zodiaco, tranne per il fatto che i dodici erano, come pensavano, per comodità, numerati due volte. Dodici ore per il giorno e dodici ore per la notte.

Senza un calendario, per misurare e fissare il flusso del tempo, l’uomo non potrebbe avere civiltà, cultura, attività. L'orologio che ora può essere acquistato per una sciocchezza, rappresenta il lavoro svolto da una lunga serie di meccanici e pensatori. Il calendario è il risultato della somma totale del pensiero dell'uomo di misurare i fenomeni dell'universo e di regolare i suoi affari con questa misura.

Un amico [HW Percival]